30 Ottobre 2017
Creativi a lavoro
Rita: studentessa di sociologia appassionata di pittura e disegno
Scritto da Interazioni CreativeRita è arrivata in Interazioni Creative in un pomeriggio di Febbraio come iscritta a uno dei tanti bellissimi laboratori creativi che attiviamo nel nostro spazio di coworking a vocazione artigianale a Cosenza. Timida, composta, pacata e con due occhioni penetranti era curiosa e emozionata di ritrovarsi con altre persone per vivere e condividere un momento creativo. Rita è apparsa in tutta la sua dolcezza e, quando ha iniziato a creare, ho capito che in lei si celava una grande energia e un mondo fatto di sogni e volti. Scopriamo insieme chi è Rita e la sua rubrica "Parole Disegnate" pensata per il nostro blog.
Ciao a tutti! Sono Rita, una ventiseienne laureanda in Sociologia. Precedentemente ero iscritta al corso di laurea di Economia Aziendale, non era propriamente la strada che credevo avrei intrapreso ma il legame stretto che mi unisce alla mia famiglia ed ai miei amici, l’idea che non ce l’avrei fatta a stare lontano da mio fratello amante del calcio e il desiderio di veder crescere mia sorella, in quel periodo dolce quanto vispa bimba di due anni con la codina, mi ha portata ad accontentarmi pur di stare qui, anche perché mi è sempre piaciuto studiare e la mia curiosità mi avrebbe aiutata a spaziare con le materie, con il pensiero quindi che mi sarei potuta in qualche modo adattare. Dopo due anni di stress tra lezioni e sostenimento di qualche esame, noto aperto il bando per l’iscrizione a Sociologia, finalmente il mio sogno era volato fino a qui, nella tanto amata terra calabra.
Mi piace il mare, semplicemente stare lì sdraiata a osservarlo e lo farei ogni giorno, scorgere quando cambia la corrente, quando “tira verso dentro”, quando è più tendente all’azzurro e quindi più calmo o quando ha più sfumature blu ed è mosso. Mi piace raccogliere vetri di mare e collezionarli solo per guardarli meglio a casa e riuscire a vedere nel loro verde, nel loro marrone, nel loro bianco, un po’ di mare.
Mi piace soprattutto disegnare, dipingere, in particolare volti, e questa passione nasce probabilmente dal mio ampio entusiasmo già solo nel meravigliarmi del potere e della fantasia della natura che con un naso, due occhi, una bocca, riesce a creare diverse versioni di noi… e in realtà non faccio altro che sfogarmi attraverso un foglio e una matita.
Parole Disegnate è uno spazio d'arte e racconto che il fantastico mondo di Interazioni Creative mi ha concesso, è un voler rappresentare ciò che Interazioni Creative emana, trasmette, aiutandomi con delle frasi che racchiudono le percezioni e le emozioni di ognuno di noi, di chiunque abbia oltrepassato la soglia entrando in questo condiviso universo creativo.
È un modo per dare una forma, un colore, un volto alla fantasia, alla creatività, alla condivisione, ai propri sogni. La locandina viene infatti rappresentata con una donna armata di pennarello ed acquerelli, pronta a creare!
Giusto, un processo creativo ha sempre una partenza, una spinta naturale verso un qualcosa da arricchire attraverso i dettagli che rendono ancora più tuo quel tuo stile utilizzato in un determinato artwork.
Immagino che per me sia così: ritrovandomi amante delle serie televisive, anzi direi ossessionata, è facile trarre spunto e riproporre un viso conosciuto per rendere omaggio a quella scena che mi ha emozionata o in cui mi sono rivista o che si è dimostrata decisiva per dare una svolta alla mia realtà; è facile anche ipotizzare una nuova storia intorno ad una ragazza di profilo con i capelli azzurri, con le labbra carnose, se imbronciata o sorridente e alla fine del processo si arriva facilmente.
Quel che non mi viene semplice da definire è la parte più importante, quello in mezzo del processo, che consiste poi nella scelta effettiva di cosa disegnare e di come abbellirlo, quindi anche io mi ritrovo spesso con le classiche domande: “ma perché proprio azzurre? Perché proprio imbronciata? Perché di profilo e non che guarda verso di me?” a cui non trovo risposta.
È come immaginare la ballerina di danza classica staccarsi dal carillon, scendere, ingrandirsi e incominciare a danzare, sei un po’ meno tu stando bloccata, anche se gli altri lo vedono che sei tu e lo vedono che è una ballerina. Bene, quando dipingo mi sento più me stessa. Percepisco che la mia timidezza a volte limitante cede il posto al mio senso di libertà, all’anarchia della mia mano, mi sento sicura attraverso un singolo tratto, mi sento appagata nella decisione del taglio degli occhi. Ho creato qualcosa di mio.
Ho creato qualcuno di mio, che forse neanche esiste in giro, qualcuno che forse invece ho incontrato rapidamente sfiorandole il braccio passando e neanche me ne rendo conto che si tratti della stessa persona, qualcuno di cui vorrei il colore dei capelli ma la tinta non mi attacca, qualcuno che ha uno sguardo così intenso da “scusami, mi devi dire qualcosa?” e vorrei davvero parlare con loro.
Non riuscirei a parlare di creazione che ho nel cuore senza considerare tutte quelle ideate fino adesso. È come se facessero parte di me ognuno a proprio modo. Se dovessi scegliere un disegno, lo farei basandomi sul grado di affezione e di morboso attaccamento che nutro banalmente per quei fogli e immagino di aver rinunciato ad essi usando un’ipotetica bilancia e notando che l’attaccamento nei confronti delle persone a cui li ho regalati in realtà pesasse di più. Si tratta di una donna mora per la quale ho preso spunto da un’immagine, realizzata sul compensato col pirografo per il compleanno di mia madre e di uno dei primi disegni “che mi è uscito” realizzato con gli acquerelli, questa ragazza hippie con una maglietta di righe ed onde astratte, questo rosso tra i capelli.
Interagire con gli altri è come scoprire un mondo nuovo appartenente a loro, magari sconvolgerà il tuo, magari ti farà aprire gli occhi conoscendo altre realtà, altri pensieri, ti permetterà di svincolarti da quelle convinzioni inutili. “Il giallo acceso non è un bel colore”, ma associato alla notte è indispensabile altrimenti il risultato sarebbe un foglio blu scuro. Ho imparato quindi quasi a vivere delle opinioni altrui prendendole in considerazione tutte quante.
Interazioni Creative è anche questa catena di montaggio: Ascolto, conoscenza, idea, proposta, creazione, proposta, cura del dettaglio, di nuovo proposta, modifica se vuoi e insomma ti porti a casa un pacchetto di concretezza con il prodotto finito, di astrattezza (di astrattezza tangibile, perdonate l’ossimoro) tra emozioni ed entusiasmo e nuove amicizie con persone che condividono la tua stessa passione.
Creatività, idea, fantasia, scoperta dei talenti, sogno, be yourself, passione, guardare, ascoltare, cogliere le sfumature, condivisione, diversità e tanto altro: mi sono aiutata con queste parole-chiave nella ricerca delle frasi.
Ogni parola rappresenta Interazioni Creative, ogni parola sarà disegnata a cadenza mensile (o, chissà, magari vi sorprenderemo di tanto in tanto limitando lo spazio tra i giorni da un disegno all’altro!). Oggi, per disegnare questo cielo, qualcuno ha preso i colori del vento, del mare, della pelle e dell’anima e li ha mischiati in un solo colore
(Caramagna) ed io spero di riuscire a prendervi e, perché no, invogliarvi a mischiare i vostri di colori!
Non so se possiedo un vero e proprio spazio creativo, condividendo la stanza con mio fratello e mia sorella, quella scrivania in realtà è, come dire, cangiante, a patto che qualcuno metta l’occorrente adatto. La stanza è stata una palestra quando si provano i balletti, una sala musicale quando si suonava il violino o la pianola, insomma, è il nostro spazio creativo, più che del tutto mio.
Credo che il mio, che sia davvero mio, spazio creativo sia una scatola di cartone realizzata da Arteo, con un rosso un po’ lanciato delicatamente ovunque simile a un Pollock, un rosso che mi rappresenta, uno sfumato qua e là e contenente tutti i colori, le matite di ricambio, gli acquarelli, tutto ciò che un artista guarda estasiato prima di acquistare e che abbraccia dopo averlo tolto dalla busta della spesa rientrato a casa.
Faber: tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole
…ecco perché disegno! Ogni tratto, ogni foglio, le cancellature, gli innumerevoli disegni inguardabili che deludono le mie aspettative fino a quando finalmente ne creo uno che mi soddisfa, è parte di me. Dietro una pennellata, persino nel movimento della mia mano se veloce o tranquillo, se morbido, leggero o quasi convulsivo o nervoso, c’è un mio stato d’animo. Nella scelta di un colore adatto, nel dosare l’acqua per quella determinata sfumatura, c’è una mia emozione… Ci sono io lì.
Il futuro è ParoleDisegnate su Interazioni Creative!
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