30 settembre 2017
Creativi a lavoro
Teo: un ingegnere maker che dona valore e nuova vita alle cose
Scritto da Interazioni CreativeTeodoro, per gli amici Teo, ama dare nuova vita agli oggetti che qualcuno non vuole più; quello che per qualcuno è brutto, inutile e di cui disfarsi, per Teo, può diventare qualcosa di bello. Ecco che nasce ArTeo il brand con cui Teo esprime la sua creatività donando valore e nuova vita alle cose.
Teo è un maker, un ingegnere calabrese che ama la nostra terra e gode della bellezza delle piccole cose grazie a un animo gentile e proattivo, vivo e curioso. Se per l’immaginario comune la parola riciclare è legata ai regali non graditi durante le ricorrenze, con ArTeo assume il sentimento del dono: riciclare per donare una nuova storia alle cose.
Lavorando con Teo alla progettazione delle sue idee, vedendolo creare durante alcuni corsi che si sono tenuti nel nostro spazio a Cosenza, ho capito che nella sua passione per il riciclo si nasconde una duplice esigenza: esprimere la propria manualità e la volontà di dare una seconda possibilità alle cose, come un riscatto atteso che si può scrivere con un po’ di creatività, ingegno e fantasia.
Il progetto “ArTeo” mi piace perché nasce da sentimenti positivi e tanta voglia di creare con semplicità, rispetto e passione.
Conosciamo insieme Teo e scopriamo i progetti che lo vedranno protagonista in Interazioni Creative.
Bhe! Che dire, da bambino mi presentavo dicendo “io sono Teo”. Oggi con un diploma da ragioniere e una laurea in ingegneria informatica mi presento sempre come quel piccolo ragazzino vivace di tanti anni fa. Il master che mi ha formato di più è quello in “esperienze di vita”; sono uno dei pochi della mia generazione che è rimasto nel mio paese Borgia -“chi restau alu paisa”- lavoro nell'azienda di famiglia e, ahimè, non come ingegnere. Non ho mai pensato di arrendermi dalla stasi del Sud e ho continuato a sviluppare le mie passioni tra cui l’handmade.
La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.
Albert Einstein
Ho un’indole curiosa che mi ha portato a sviluppare molte passioni. Come a molte persone mi piace viaggiare, leggere, ascoltare musica e via dicendo, ma, la passione che più mi caratterizza è quella di costruire e assemblare: prima di comprare qualcosa penso sempre se posso costruirla da me. Posso farla da me? È questa la prima domanda che mi pongo quando mi serve qualcosa. Ho sempre voglia di progredire, imparare e mettermi in gioco.
Non possiedo un vero laboratorio, non ho un banco da lavoro o una parete attrezzata. Tutto quello che uso si trova riposto in due scaffali; all’occorrenza, sfruttando legno da pallet o altro, monto il mio banco da lavoro occasionale, metto tutto il necessario sopra ed inizio a lavorare.
A fine lavoro tutto torna al suo posto pronto per essere riutilizzato per un nuovo progetto.
Voglio condividere le mie conoscenze con altri, approcciarmi a persone e cose nuove. A chi deciderà di partecipare alla mia proposta creativa insegnerò con pazienza come sia facile creare oggetti utili e belli con un po’ di ingegno. La serie di incontri che terrò nel vostro spazio a Cosenza fanno parte del progetto Piccola Falegnameria, idearlo insieme al vostro team di progetto è stato per me una bella occasione di crescita e confronto. “Piccola Falegnameria” perché il materiale protagonista del progetto è il legno dei pallet, le pedane che si usano nei cantieri. Ci tengo a precisare che gli incontri non sarà sequenziali come in un comune e banale corso di bricolage ma spiegherò e condividerò i motivi e gli aneddoti che mi hanno portato a scegliere tecniche e materiali. Saranno pomeriggi rilassanti, creativi e relazionali in cui mentre si creerà si ci confronterà: alla fine di ogni incontro i partecipanti andranno via con un oggetto bello e 100% handmade ma soprattutto con un sorriso ancor più grande.
Non so dire di preciso come mi sento. Di sicuro chi osserva mi vede felice perché canticchio e sorrido come un bimbo mentre mangia il suo gusto preferito di gelato, d'altronde non conosco nessuno che si annoi mentre fa ciò che gli piace.
Grazie a Interazioni Creative posso finalmente condividere la mia passione, posso collaborare con altre persone e aiutarle con le mie idee e tecniche a rispondere alle loro curiosità. La mia parola chiave è riciclare; le mie Interazioni Creative saranno un mezzo per spiegare alle persone come si possano avere tante belle cose partendo da un idea, da quello che già si ha o da quello che non si usa più.
Non ho un vero e proprio mentore. Ho iniziato poco alla volta e da cose semplici, ogni volta che incontro un ostacolo chiedo a qualcuno più esperto di me come risolvere il problema oppure invento da me una soluzione sfruttando quello che già conosco.
Dopo 10 anni di handmade se necessario pongo sempre le stesse domande: “Questo come si fa?” “Secondo te che prodotto serve?” “È giusto così?”. Continuo a farlo perché nella mia testa risuona sempre la stessa frase di Einstein “La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.”, ecco perché continuo a chiedere spiegazioni e non mi chiudo mai nelle mie idee.
Sono innamorato della mia terra con tutte le sue biodiversità, le differenze socioculturali dei paesini dell'entroterra e non parliamo del cibo. Non cambierei nulla. Vorrei solo che la gente riuscisse a apprezzare di più le potenzialità del territorio e smettesse di sfruttarle in modo barbaro e distruttivo.
Never give up! Non mollare mai! Perché io non l'ho fatto e alla fine mi sono ritrovato a fare ciò che mi piace.
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